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- di Lucia Cuozzo
Le ricevute bancarie, chiamate anche con l’acronimo RIBA, sono il mezzo bancario normalmente utilizzato per la gestione finanziaria aziendale, grazie alle quali il creditore può dichiarare di aver ricevuto una somma di denaro dalla banca. Tale somma non è altro che il saldo di una fattura che il creditore riceve, autorizzando la banca alla riscossione del denaro secondo le istruzioni impartite dal cliente.
La differenza con lo sconto bancario è nel fatto che il cliente non cede il proprio credito direttamente alla banca, ma le assegna un mandato detto in rem propriam, per il quale la banca è autorizzata ad incassare, emettendo ricevute di pagamento quietanze.
Da parte sua la banca mette a disposizione del cliente l’importo incassato immediatamente (a patto che sia stato stipulato un contratto di salvo buon fine) a mezzo conto corrente, senza attendere la scadenza e la riscossione del terzo debitore.
Sintetizzando, le procedure per l’emissione di una ricevuta bancaria sono:
- compilazione da parte del creditore della ricevuta e contestuale emissione di una fattura, da consegnare alla banca.
- La banca del creditore invierà il documento, applicando una “girata valuta per incasso”, simile a una cambiale verso la banca del debitore.
- La banca del debitore invia dunque un avviso di pagamento, (solitamente utilizzando una copia fotostatica della ricevuta stessa).
- A ricezione dell’avviso, ed entro la scadenza prestabilita dalla ricevuta, il debitore deve recarsi presso la propria banca ed effettuare il pagamento. La ricevuta bancaria che ritira all’atto del saldo debito funge anche da documento di quietanza, essendo già firmata dal creditore.
- Infine, la banca del debitore comunicherà alla banca di provenienza della ricevuta (la banca del creditore) l’avvenuto pagamento.