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- di Lucia Cuozzo
L'Amministrazione Finanziaria, per recuperare quanto le spetta, notifica ai contribuenti avvisi di accertamento o cartelle esattoriali e, non di rado accade che tra questi ve ne siano alcuni che riguardano debiti di soggetti che sono deceduti.
Ecco come devono comportarsi i familiari della persona defunta.
Occorre chiarire, in via preliminare, alcuni aspetti della vicenda da un punto di vista civilistico:
- vero è che il patrimonio di un soggetto defunto passa agli eredi, ma i familiari della persona defunta (ad esempio il coniuge o i figli) immediatamente dopo la sua dipartita assumono la qualità di chiamati all'eredità;
- soltanto l'erede, cioè, colui che accetta l'eredità, è obbligato a farsi carico delle passività inerenti il patrimonio del de cuius;
- l'accettazione dell'eredità, comporta la confusione dei due patrimoni (dell'erede e del de cuius), con la conseguenza che l'erede potrebbe rispondere delle obbligazioni facenti capo al de cuius anche con il suo patrimonio personale nel caso i beni di quest'ultimo risultassero insufficienti;
- l'erede può tutelarsi accettando l'eredità con il beneficio d'inventario, in tal modo non si verifica la confusione dei due patrimoni e l'erede risponde per le obbligazioni del de cuius solo con quello che ha ricevuto mortis causa.
Queste regole valgono ovviamente anche per i debiti tributari della persona defunta.
Ai sensi dell'art. 65, secondo comma, del d.p.r. 600/1973 gli eredi devono comunicare, all'ufficio delle imposte del luogo di residenza del defunto,oltre alle proprie generalità il proprio domicilio fiscale.
Tali informazioni sono necessarie l'ufficio delle imposte affinchè sappia a chi intestare, e dove indirizzare i propri atti successivamente la morte del contribuente/debitore.
La Corte di Cassazione-sezione tributaria nella sentenza 17 luglio 2013, n. 17430, ha chiarito che la comunicazione all'ufficio delle imposte deve essere "presentata direttamente" o "trasmessa mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento" e che nel caso in cui gli eredi del contribuente non abbiano provveduto ad adempiere tale obbligo sancito espressamente dal secondo comma dell'art. 65 del d.p.r. 600/1973, la cartella di pagamento notificata all'ultimo domicilio del defunto è valida.
Cosa devono pagare gli eredi?
In pratica gli eredi devono pagare gli importi delle tasse eventualmente evase o dovute dal defunto ma non anche le sanzioni e le soprattasse.
Gli eredi non sono tenuti al pagamento di sanzioni amministrative non fiscali, quindi ad esempio la cartella esattoriale, che si riferisce ad una contravvenzione stradale, deve essere archiviata perché l'art. 7 l. n. 689/1981 vieta espressamente la trasmissibilità di ogni sanzione amministrativa agli eredi.