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Il leasing è un tipo di contratto che indica una locazione finanziaria e trae origini dal sistema della common low inglese.
Questa forma di finanziamento appartiene a quella dei “nuovi contratti”, che risultano dalla combinazione della vendita con patto di riservato dominio e del contratto di locazione di cui agli articoli 1523 e 1571 del codice civile.
Con la stipula del contratto di leasing, il locatore o cedente concede il diritto all’utilizzatore di disporre di un certo bene a fronte della corresponsione di un canone periodico.
La prima rata del canone di solito ha un ammontare maggiore rispetto alle altre rate, per questo viene denominata maxi-canone iniziale. Essa ha lo scopo di tutelare il locatore dal rischio di insolvenza dell’utilizzatore: qualora dovesse verificarsi l’insolvenza del debitore, infatti, il cedente avrebbe il diritto di riappropriarsi del bene, trattenendo le rate fino a quel momento corrisposte e ottenendo certamente un valore maggiore rispetto ai costi sostenuti.

Il contratto di leasing può essere di tipo finanziario, operativo o lease-back.
Il più frequente è il leasing finanziario, caratterizzato dall’esistenza da una relazione trilaterale poiché intervengono tre soggetti:
- il locatore, che è intermediario finanziario, poiché acquista il bene dal fornitore e lo cede all’utilizzatore;
- il locatario o utilizzatore, a cui è concesso l’uso del bene;
- il fornitore, che fornisce il bene al locatore.

Nel settore immobiliare, il leasing ricopre il 44% del fatturato dell’intero comparto, ed è il principale segmento di questo tipo di contratti in Italia. E’ sempre più frequente l’adozione di contratti di leasing immobiliari rispetto alla scelta di contrarre un mutuo. Questo perché tra i due istituti, il leasing consente una maggiore flessibilità nell’ammortamento ed ha una struttura più agile.
Il contratto di leasing immobiliare, infatti, è il frutto della combinazione dei seguenti fattori:
- la durata dell’operazione;
- l’importo del maxi-canone iniziale, che varia dal 10 al 30%;
- la rata corrispondente al riscatto finale dell’immobile, che può arrivare anche all’1%;
- l’ammontare delle rate per tutta la durata del contratto.

Per quanto riguarda la durata dell’operazione, il termine minimo entro cui effettuare l’ammortamento è di 8 anni, per un massimo di 20 anni. Tuttavia, per termini di contratto che vanno oltre i 12 anni, risultra più conveniente stipulare un contratto di mutuo.

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