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- di Lucia Cuozzo
La costituzione in mora è la richiesta scritta che il creditore fa al debitore di adempimento di un’obbligazione. Il mezzo con il quale normalemente viene effettuata questa richiesta è la raccomandata con ricevuta di ritorno, che consenta dunque di avere una prova dell’invio e della ricezione della comunicazione.
La raccomandata A/R deve contenere le seguente informazioni:
- data e luogo;
- oggetto e motivazione della richiesta di recupero crediti (prestito insoluto, fattura non pagata, contratto non rispettato);
- descrizione dei fatti (dinamica dell’accaduto);
- data di inizio del debito;
- importo dovuto comprensivo degli interessi maturati;
- tempo limite per provvedere al pagamento di quanto domandato (normalmente il termine è di 15 giorni, ma non sono rare concessioni di dilazioni di tempo).
L’azione di messa in mora, come precisa l’art. 1219 del Codice Civile, non è da prendere in considerazione se l’obbligazione è frutto di un accordo illecito.
La costituzione in mora determina una serie di effetti positivi per il creditore che sono:
- la maturazione degli interessi moratori, determinati in misura dell’interesse legale;
- l’interruzione della prescrizione, come da art. 2943 del Codice Civile;
- l’obbligo da parte del debitore di provvedere al risarcimento di un danno eventuale;
- il sopravvenire della cosidetta “perpetuatio obligationis”. Il Codice Civile afferma che quando il debitore si trova in condizione di non poter estinguere l’obbligazione per cause non imputabili alla sua volontà, l’obbligazione stessa cessi di avere valore. Nel caso di un debitore “moroso”, invece, incorre la perpetuatio obligationis che non solo non estingue il rapporto obbligatorio, ma imputa al debitore ogni tipo ti causa che abbia impedito il pagamento del debito.
Per ottemperare al pagamento, oltre alla raccomandata A/R, le società che si occupano di recupero crediti, provvedono successivamente al contatto telefonico diretto presso il domicilio del debitore. In questa fase, denominata stragiudiziale, gli agenti esattori cercano di determinare la reale motivazione che abbia fatto scaturire il mancato pagamento, cercando di comprendere se esiste la volontà da parte del debitore di ottemperare al pagamento. D’accordo con il creditore, in questi casi, vengono proposte delle condizioni agevolate per i debitori, per consentire di risolvere l’obbligazione.
Nel caso in cui la fase stragiudiziale non dovesse essere sufficiente a recuperare il credito dovuto, si passerà ad un’azione giudiziale nei confronti del debitore.