Il fenomeno dell’anatocismo bancario è rappresentato dalla capitalizzazione degli interessi su un capitale, che sono produttivi di altri interessi. E’ in altre parole il calcolo degli interessi sugli interessi, che nella prassi bancaria vengono definiti “composti”.
Per intenderci, l’anatocismo si ha quando si capitalizzano, cioè si sommano al capitale di debito residuo, gli interessi ad ogni scadenza di pagamento, anche se questi siano stati regolarmente pagati.
Se ciò avviene, il risultato sarà di una progressiva crescita dell’ammontare del debito, poiché l’obbligo di pagamento non è soltanto rispetto al capitale ed agli interessi pattuiti, ma anche su ulteriori interessi calcolati su interessi già scaduti.

L’entità di questo fenomeno varia secondo:
- la durata di anni del rapporto con l’istituto di credito;
- il tasso di interesse applicato
- il valore degli interessi passivi di conto corrente

L’anatocismo si realizza nella gestione degli interessi debitori maturati e maturandi sui conti correnti bancari degli italiani da parte di tutte le banche.
Finalmente, però, la giurisprudenza ha preso provvedimenti sancendo l’illegittimità di queste manovre di calcolo attraverso la sentenza n 21095/2004 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.
Da questa sentenza è stato sancito che tutti i conti correnti aperti prima del 9 febbraio 2000 hanno diritto alla restituzione degli interessi anatocistici indebitamente calcolati sulle rate e pagati. In definitiva, il risarcimento degli interessi anatocistici può essere richiesto dal correntista per addebitamenti avvenuti sin dall’inizio del rapporto con la banca.

Gest.co si occupa di verificare, attraverso differenti fasi di lavoro, l’esistenza del fenomeno anatocistico nei conti correnti bancari.

Tale operazione è condotta attraverso:
- l’acquisizione degli scalari trimestrali sul conto corrente, sul contratto e sul piano di ammortamento;
- la preanalisi del c/c
- la certificazione dell’analisi sul conto corrente da utilizzare come prova per citare in giudizio la banca o l’istituto di credito per il calcolo di interessi illegittimo.